Il passaggio dall'architettura romanica a quella gotica tra XI e XIII secolo in Francia, considerato sullo sfondo delle trasformazioni socio-economiche e tecnologiche. Si esamina la relazione tra costruzione delle chiese, tecnologia del tempo ed economia specifica dei luoghi. Ne emerge un quadro complesso di come la chiesa edificio nel medio evo fosse l'elemento cruciale della vita sociale, nonché la sua espressione più avanzata…
“La ricerca… per quanto possibile, è interessata a offrire una testimonianza organica delle corrispondenze e delle armonie che si realizzano nella prima età della storia della Chiesa fra le forme dell’architettura e le pratiche della liturgia, decidendo un’inevitabile selezione esemplificativa di luoghi, tipi modelli”: così spiega lo stesso Giovanni Liccardo nella Premessa al volume. Questo tratta dell’archeologia del luogo di culto cristiano: dalle sinagoghe dove si riunivano i primi seguaci di Gesù, alle domus ecclesiae in cui si configurano i diversi ambienti preposti ai riti e alla carità, alle prime basiliche di epoca costantiniana e tardoantica…
Come scrive il card. Ennio Antonelli nella Presentazione: “Questo volume nasce nel clima di Torino, ma è sensibile a tutto quanto è avvenuto in Italia e nel contesto europeo; parla di architettura e di economia, di politica e di arte, perché l'architettura è parte viva della cultura…”
La figura di Antoni Gaudí (1852-1926): pensatore, architetto, maestro, e semplicemente essere umano. Che cosa gli dà la forza, il sapere, la convinzione, di concepire un progetto grandioso quale quello della Sagrada Familia? La raccolta di scritti autografi, risalenti all'età giovanile, e delle successive testimonianze e citazioni raccolte dagli allievi, è intesa a permettere al lettore di comprendere qualcosa in più della vasta complessità del suo pensiero. Gli scritti giovanili mettono in luce idee germinali che matureranno poi, da lui vergate non più in parole, ma nelle opere di architettura. Così, quanto raccolto dai suoi collaboratori diviene una traccia che racconta le elaborazioni, le ambizioni, il rigore del grande architetto…
Da quando uscì l’opera di Christian Norberg Schultz sul Genius Loci (in Italia nel ’79), l’indagine e l’attenzione sullo “spirito del luogo” e sulle caratteristiche storiche, morfologiche, culturali, estetiche, affettive del contesto in cui si inseriscono le architetture, si sono radicate – almeno a parole – nella pratica progettuale. Debuyst si propone di indicare una via per definire un genius loci non legato a un sito geografico né a un’epoca storica particolare, bensì all’esserci della chiesa quale ambiente volto ad accogliere la pratica culturale e la vita della comunità cristiana.
Il volume si compone di due scritti. Il primo, “Lo spirito della liturgia” è stato pubblicato nel 1919, il secondo, “I santi segni” nel 1922. Se il movimento liturgico avesse un “manifesto”, sarebbe probabilmente costituito proprio da queste che sono le prime due opere di Guardini. Il loro scopo è di ritrovare l'anima, l'essenza della liturgia, come l'Autore l'aveva sperimentata nella sua educazione presbiterale, in particolare nell'ambito benedettino (la prima edizione di “Lo spirito della liturgia” uscì nella collezione “Ecclesia orans” promossa dall'abate Ildefons Herwegen di Maria Laach) e nel suo impegno per i giovani cattolici, e ripresentarla a un mondo scosso dall'orgoglio della tecnologia e sconvolto dal conflitto….
Il volume descrive l'intenso dialogo avvenuto tra architetti quali Rudolf Schwarz, Dominikus Böhm, Martin Weber, Otto Bartning, Emil Steffann e liturgisti quali Romano Guardini, Aloys Goergen, Johannes van Acken, Heinrich Kahlefeld in Germania. Il periodo preso in considerazione abbraccia la prima metà del '900 ed è trattato nel dettaglio della sua evoluzione storica.
Il volume contiene articoli firmati da p. Couturier in L’Art Sacré, e in altre pubblicazioni, dal 1950 al 1954. Questi rappresentano un impegno a esprimere il messaggio cristiano attraverso l’arte, accogliendo l’estetica come dimensione sostanziale dell’essere umano. “Bisogna tenere duro – scriveva nel 1950 – continuare a ripetere che nell’arte non è l’intelletto a giudicare e a discernere, ma i sensi. Più precisamente l’intuizione sensibile e non il ragionamento. In materia d’arte non si giudica a seconda di ciò che si pensa, ma a seconda di come si sente. A seconda, cioè, di quello che si è”.
Il volume si apre con una presentazione di Koinè, che ha luogo alla Fiera di Vicenza ogni due anni e raccoglie fornitori di oggettistica per il culto a livello internazionale, il che dà la possibilità di confrontare la vasta gamma di produzioni in grandissima prevalenza a carattere artigianale, che riguardano i centri parrocchiali e l'esercizio del culto. Non mancano anche i fornitori di servizi. Insomma il vasto e variegato mondo dell'impresa privata che offre oggetti e strumenti collegati alla realizzazione, all'arredo e alla gestione dei centri parrocchiali (dalle campane agli impianti illuminotecnici, dalle vesti liturgiche alle candele, alla statuaria…)