Al via la prima apertura automatizzata in Italia di due beni ecclesiastici, cui si potrà accedere tramite smartphone con la app “Chiese a porte aperte”: una sperimentazione tecnologica innovativa, nata in Piemonte per ampliare le opportunità di accesso al patrimonio ecclesiastico del territorio e sviluppata nell’ambito di “Città e Cattedrali”, il grande progetto ideato dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, e sviluppato in collaborazione con la Regione Piemonte e gli organi periferici del MIBACT.
I primi due beni interessati da questo intervento innovativo sono la Cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo in Provincia di Cuneo (Diocesi di Mondovì) e la Cappella di San Sebastiano a Giaveno (Diocesi di Torino).
L’individuazione dei primi beni per la sperimentazione dell’apertura automatizzata è stata dettata da molteplici fattori, quali la presenza di pitture murarie di pregio, la disponibilità di una copertura di rete mobile e di un impianto elettrico, l’assenza di beni mobili di valore facilmente asportabili, in modo da garantire la fruizione in totale sicurezza per i beni stessi.
“Chiese a porte aperte”, è un sistema automatizzato per l’apertura e la valorizzazione di siti di particolare interesse storico artistico, che permette di effettuare le visite anche in assenza di un presidio. Una modalità che intende migliorare l’organizzazione dei presìdi e la flessibilità degli orari necessari per tenere aperti i tanti luoghi e spazi del sacro presenti sul territorio piemontese.
Per utilizzare il sistema, dopo aver scaricato sul proprio smartphone l’applicazione “Chiese a porte aperte”, sia per Ios sia per Android, occorre registrarsi e prenotare la visita gratuita. Il visitatore, giunto davanti al bene nell’orario di visita selezionato, inquadrerà il QR code e la porta si aprirà automaticamente. All’interno, un meccanismo multimediale avvierà una narrazione storico-artistico-devozionale del bene culturale, in italiano e in inglese. La narrazione sarà valorizzata, oltre che dalla voce narrante, anche dalle luci: un sistema di micro proiettori con fasci direttivi accompagnerà l’audio per facilitare la lettura e la comprensione degli affreschi. Quando il visitatore lascerà l’edificio, la porta si chiuderà automaticamente. Ai fini della sicurezza è previsto l’utilizzo di telecamere per la video-sorveglianza.
“La Chiesa piemontese e valdostana è consapevole delle straordinarie potenzialità ecclesiali e sociali di questo progetto – evidenzia in una nota monsignor Derio Olivero, Vescovo delegato per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Piemontese –. Il miglior modo di conservare la tradizione è innovarla”.
"La sperimentazione dell’apertura automatizzata di due beni ecclesiastici, la prima in Italia, è solo l’ultimo passo di questo lungo percorso di attenzione al patrimonio culturale che ha visto affiancate Fondazione CRT e Consulta per i Beni culturali ecclesiastici - sottolinea il Presidente Fondazione CRT Giovanni Quaglia - Un modello di intervento che può fare scuola e che già guarda al futuro: la tecnologia adottata è già predisposta per recepire i dispositivi di monitoraggio dello stato di salute dei beni, nell’ottica della conservazione programmata”.
Le schede sui beni ecclesiastici sono disponibili sul portale www.cittaecattedrali.it