Il dialogo tra arte e fede è antico e ha valore di una vera e propria alleanza: il che è una caratteristica propria del cristianesimo, chiamato a testimoniare nella storia l'opera di Cristo, uomo tra gli uomini. Ma nel cammino storico avviene una divaricazione tra l'arte e la fede, che dal XVIII secolo diviene solco tanto più profondo quando negli sconvolgimenti del Novecento sembra avverarsi il proclama della morte di Dio. Al contempo la crescente attenzione alle strutture materiali che compongono l'essere umano, studiati dalla psicanalisi freudiana, favorisce l'autoreferenzialità del gesto creativo.
Si pone quindi il problema: dopo che la Chiesa si è sentita spodestata dalla sua posizione preminente occupata nei secoli in campo culturale e simbolico, si può tornare oggi a un'interrelazione proficua con l'arte? Oggi, quando la società è scristianizzata e la Chiesa ha dovuto rinunciare alla veste gloriosa conosciuta col barocco? E, ancora, in tale contesto ha senso parlare di arte cristiana?